PILLOLE ICONOGRAFICHE - LA VERGINE NELL'ARTE DELLE ICONE






All'interno del complesso mondo iconografico bizantino e russo, la Vergine Maria riveste un'importanza straordinaria ed è rappresentata in molteplici raffigurazioni dietro le quali si nasconde sempre una particolare tipologia di messaggio.

Prima di passare in rassegna le principali raffigurazioni mariane orientali, è importante focalizzare, pur non essendo semplice poterlo fare in poche righe, ciò che rappresenta l'icona nella sfera greca e russa dell'orbe cristiano. 

A differenza della tradizione iconografica cattolico romana ed occidentale, in cui l'arte sacra, nel corso dei secoli, ha conosciuto un'infinità di stili, modelli iconografici ed utilizzi (per fare alcuni esempi basti pensare alla produzione Rinascimentale e Barocca), quella orientale, nonostante alcune variazioni e contaminazioni stilistiche presenti specialmente dal '600 in poi, ha mantenuto però sempre fede al messaggio principale che il concetto di icona ha rappresentato per gli ortodossi. La raffigurazione sacra è oggetto di culto e di venerazione. Essa è destinata ai fedeli e deve essere presente nelle chiese. Davanti ad esse si accendono lumi e si intonano preghiere. Questa marcata differenziazione, frutto di complesse dispute teologiche avvenute nel corso dei secoli, ha finito per conferire all'arte ortodossa orientale forse una minore fruibilità rispetto ai modelli iconografici occidentali prodotti dal Rinascimento in poi ma, a mio parere, un fascino assolutamente non inferiore che comunque ha lasciato diverse tracce anche nella nostra città.

Vergine Odigitria - nelle icone orientali la doratura è fondamentale in quanto indica la luce divina


Le raffigurazioni iconiche mariane di tradizione bizantino-russa sono molteplici e differenti tra di loro. Quella più conosciuta è sicuramente la Vergine Odigitria ( Oδηγήτρια, colei che conduce, mostrando la direzione, composto di ὁδός «via» e ἄγω, ἡγέομαι «condurre, guidare). Il tema iconografico è spesso severo: la Madonna tiene in braccio il Bambino, in atto benedicente e con un papiro nella mano destra. La Vergine, solitamente, lo indica con la destra per mostrare al fedele la via della Salvezza. Spesso indicata col termine Theotokos - Θεοτόκος, che significa Madre di Dio o Panagía (Παναγία, totalmente santa), si tratta di un modello iconografico diffusissimo anche in occidente. Basti pensare che a Roma sono presenti almeno dieci icone di questo tipo: la più antica (secolo V-VI) si conserva nella chiesa di Santa Maria Nuova, detta anche Santa Francesca Romana. La Madonna del Pantheon e del secolo VII. Al secolo XII appartiene la famosa Madonna Salus popoli romani, venerata nella basilica di Santa Maria Maggiore e fatta conoscere in molti paesi di missione dai gesuiti. Vengono poi la Madonna di Santa Maria in Cosmedin, nell'omonima Chiesa, e la Madonna della salute, nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Al secolo XV appartengono due Madonne attribuite a Fra Angelico: la Madonna del Rosario di Santa Maria sopra Minerva, e la Madonna Salus infirmorum, di Santa Maria Maddalena. Al secolo XV appartiene anche la Madonna detta del Bessarione venerata nella basilica dei Santi Apostoli. Fra le altre meritano menzione, anche se non è possibile precisarne la data: la Madonna di Costantinopoli della chiesa di Sant'Agostino: la Madonna d'Itria nell'omonima chiesa nazionale dei Siciliani in via del Tritone: Santa Maria dei Miracoli nella chiesa di San Giacomo in Augusta e la Madonna Odigitria venerata nella chiesa del Santo Nome di Maria al Foro Romano.

La Vergine Salus Populi Romani nella cappella paolina di S.Maria Maggiore



Altra tipologia iconografica è la Vergine Eleousa, volta a provocare la pietà (eleos in greco) grazie all'atteggiamento affettuoso tra Madre e Figlio che vengono raffigurati abbracciati. Il modello punta sulla dimensione più umana dei soggetti, in netto contrasto con la Odighitria, più sacrale e severa.




La Vergine Galaktotrophousa - Allattante, regge sul petto il bambino, in genere sul braccio sinistro, mentre con la mano destra gli porge il seno scoperto. Il tipo ha avuto molto successo anche in Occidente, dove è stato riproposto col modello iconografico di Maria Lactans o Madonna del Latte, di cui è molto famosa quella dipinta da Antoniazzo Romano.

Antoniazzo Romano - Madonna del Latte

Vergine Orante - Santa Maria in Via Lata


Modello iconografico molto diffuso è la Vergine Orante, di origine bizantina ma diffusissima a Roma. Essa è raffigurata  a mezzo busto, vestita di tunica con maniche strette al polso, e mantello sollevato all'altezza delle braccia rivolte verso il Figlio invisibile in forma di supplica. Famose Vergini Oranti sono la Madonna del Rosario, dal nome del monastero di Monte Mario dove è venerata dal 1931; l'icona, che ha una lunga storia, risale al secolo VIII. la Madonna di Edessa, venerata nella chiesa dei Santi Bonifacio e Alessio sull'Aventino. Opera risalente al secolo IX. la Madonna dell'Aracoeli, così detta per il santuario dove viene venerata. L'antica icona, collocata al di sopra dell'altare maggiore, risale molto probabilmente alla metà del X secolo.
la Madonna di Santa Maria in via Lata, dall'omonima chiesa in via del Corso. L'antica icona, risalente probabilmente al secolo XI e ritenuta miracolosa, è attualmente esposta sopra l'altare maggiore; anticamente però era custodita in una splendida cappella laterale, sulla cui porta c'era scritto: «Una e septem a Luca dipictis». la Madonna della Concezione, nella chiesa di San Lorenzo in Damaso, secondo gli archeologi risale al secolo XIII. la Madonna di Santa Maria in Campo Marzio, nell'omonima chiesa contigua a Montecitorio, risalente molto probabilmente al secolo XII.

Vergine dell'Aracoeli - X secolo circa


Santa Maria in Trastevere - Madonna della Clemenza


Infine è molto importante anche il tipo Bassilissa - Regina, in quanto gemmata e seduta in trono col bambino benedicente, che in Oriente conobbe una grande fortuna dopo il periodo iconoclasta e della quale, esemplare più importante in tutto l'Occidente è la Madonna della Clemenza in Santa Maria in Trastevere.





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