"PERCEPIRE" LA ROMA DEL '500: I PARTICOLARI DI UNA CITTA' IN GAROFALO E IN HEEMSKERCK

"Benvenuto Tisi detto il Garofalo - "La vestale Claudia Quinta traina la nave con la statua di Cibele" (1535) - sullo sfondo appare dipinta Roma. Il profilo dell'Urbe è ancora abbastanza folto di torri anche se probabilmente il pittore lo dipinse abbastanza fantasiosamente. Il particolare più interessante, è però, la raffigurazione del Colosseo ancora intatto, prima che avvenisse la parziale ma selvaggia spoliazione dei suoi marmi.


Ultimamente sono rimasto colpito da un quadro, a mio parere molto apprezzabile, anche se non famosissimo: "la vestale Claudia Quinta traina la nave con la statua di Cibele", opera di Benvenuto Tisi detto il Garofalo datata 1535, conservato alla Galleria Nazionale di Arte Antica in Palazzo Barberini. 



Di estrazione veneto-emiliana, il Garofalo soggiornò a Roma a più riprese e nel 1512 entrò in contatto con Raffaello e Giulio Romano che ne influenzarono in maniera evidente lo stile pittorico, conosciuto e lodato anche dal Vasari. Curiosità: nel 1531 il pittore perse la vista dall'occhio destro, evento che tuttavia non arrestò la sua produzione artistica, andata avanti fino alla completa cecità, testimoniata nel 1550. 

Marteen Van Heemskerck - autoritratto a Roma con il Colosseo (1553)

"Ciò che mi ha colpito di questo quadro sono i particolari, specialmente quelli riguardanti la descrizione di alcuni monumenti di Roma, più o meno compressi nello sfondo della scena rappresentata e, molto probabilmente, spesso anche idealizzati. Infatti sullo sfondo di una città ancora parzialmente turrita sono ben riconoscibili i profili del Colosseo (rappresentato ancora intatto) e di Castel Sant'Angelo. Una Roma che era stata interessata relativamente da poco tempo dai programmi di rinnovamento urbanistico portati avanti da Sisto IV ma che non aveva ancora conosciuto quelli massicci intrapresi da Sisto V e gli epocali cambiamenti di epoca barocca. Una Roma tardo rinascimentale ancora sospesa tra tracce di Medioevo e un futuro tutto da scrivere. 

Marteen Van Heemskerck - L'antica basilica costantiniana di San Pietro


La stessa città viene ripresa, più o meno contemporaneamente, dai guizzanti, vividi tratti dei disegni del pittore olandese Maarten van Heemskerck. Questi schizzi, peraltro molto precisi, ci permettono di prendere parte a un vero e proprio tour dell' Urbe che presentava, oltre all'antica basilica costantiniana di San Pietro, i cantieri della nuova Fabbrica e un Campidoglio ancora nudo e brullo, prima degli interventi del sommo Michelangelo. Questi erano alcuni modi, differenti tra loro per tecnica e sensibilità, con cui si "percepiva" il respiro della Roma rinascimentale che, non senza difficoltà, stava pian piano uscendo dall'oblio dei secoli bui in cui l'Urbe aveva fortemente subito gli effetti della cattività avignonese.

"Marteen Van Heemskerck - i cantieri per la costruzione della moderna basilica vaticana

Marteen Van Heemskerck - Il Foro Romano

Marteen Van Heemskerck - veduta del Campidoglio - notate come l'arce capitolina fosse ancora brulla e presentasse ancora il solido profilo tipico della fortezza medievale. La rappresentazione dello sfondo appare abbastanza pertinente con la realtà: si riconosce, sulla destra, il campanile di Santa Maria Maggiore, al centro la Torre delle Milizie e sulla sinistra il profilo della Colonna Antonina


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