FOCUS: LA CONVERSIONE DI PARMIGIANINO
Parmigianino - Conversione di San Paolo (1527) - Vienna - Kunsthistorische Museum |
Quando parliamo di San Paolo sulla strada di Damasco ci viene probabilmente naturale pensare subito alla forza e all'immediatezza del dipinto di Caravaggio.
Eppure, nel 1527, il fine Parmigianino si cimentò molto egregiamente con il tema iconografico della Conversione paolina.
A differenza dal quadro di Caravaggio qui è però presente un altro tipo di pathos, forse più classico nel senso proprio del termine, che si riflette nelle espressioni e nel bilanciamento direzionale delle posizioni assunte dal santo e dal suo poderoso ma agile cavallo.
Quello che incuriosisce, ed è un discorso che esula dalle pure, evidenti, differenze cromatiche tra il Merisi e il Parmigianino, è lo stretto rapporto che intercorre tra uomo e animale. Entrambi, creature di uno stesso Dio, sembrano subire il pathos della folgorazione divina (comunanza non presente in Caravaggio) senza eccessi, quasi con sobria eleganza ma con comunanza di sentimenti e di movenze
Particolare è anche la gamma cromatica dello sfondo con i toni caldi, sulla sinistra, ad evidenziare il lampo della Luce Divina che si stemperano nei più freddi azzurri del paesaggio montano di nordica ma anche di leonardesca memoria.
Caravaggio - Conversione di San Paolo (1601) - Basilica di Santa Maria del Popolo - Roma |
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