LEGGENDE DI DONNE E DI PENNELLI: Don Giovanni d'Austria e Spagnoletto




Ritratto di Don Juan José de Austria a cavallo, 1648, olio su tela, 319 × 251 cm, Madrid, Palazzo reale, Patrimonio nacional

Scorrendo il catalogo della mostra da Caravaggio a Bernini - capolavori del Seicento italiano nelle collezioni reali di Spagna - in chiusura oggi alle Scuderie del Quirinale, mi sono imbattuto in una storia, con i contorni di leggenda, di donne e di pennelli che, all'epoca, vide coinvolti Don Giovanni d'Austria e il pittore Jusepe de Ribera, detto lo Spagnoletto...


Juan Josè de Austria, italianizzato in Don Giovanni d'Austria, era figlio naturale (e illegittimo) del re Filippo IV di Spagna e della famosa attrice Maria Calderon detta "la Calderona", che dopo la nascita del figlio si ritirò in convento. Nato nel 1629, nonostante gli venne impartita un'educazione degna di un principe vero e proprio, Don Giovanni crebbe in modeste condizioni in quel di Toledo finchè nel 1642 fu riconosciuto da Filippo IV. Da allora iniziò la sua carriera politica come rappresentante degli affari militari del padre.

Don Giovanni d'Austria - ritratto di anonimo


Nel 1647 fu inviato a Napoli per reprimere la rivolta di Masaniello e, una volta sedata l'insurrezione, si piazzò nella città a capo del restaurato viceregno. Uomo dotato di cultura e prudenza politica, ebbe grande successo tra il popolo per le qualità umane e fisiche: la sua grande simpatia, unita a una personalità brillante e a uno allo sguardo penetrante intorno al quale brillavano i suoi lunghi capelli corvini, lo resero molto gettonato anche tra le schiere del gentil sesso.

Jusepe De Ribera, detto lo Spagnoletto, fu invece uno tra i più apprezzati pittori caravaggisti d'Europa. Originario di Valencia, fu attivo a Napoli a partire dal 1612, città in cui raggiunse la fama artistica e in cui rimase fino alla fine dei suoi giorni. Allineato politicamente con la classe nobiliare spagnola che governava la città partenopea, lavorò grazie alle committenze dei vari vicerè. Fedele alle sorti della corona iberica, durante la rivolta di Masaniello gli venne offerto rifugio per lui e per la sua famiglia all'interno del palazzo vicereale.

Jusepe de Ribera, in arte lo Spagnoletto, fu uno tra i più grandi pittori "caravaggisti" d'Europa


Probabilmente fu proprio in questo ambiente che Don Giovanni e lo Spagnoletto si conobbero. Tant'è che nel 1648 il pittore eseguì per il vicere un ritratto equestre che, secondo i canoni dell'epoca, stava a simboleggiare l'autorità ristabilita dalla corona spagnola sulla città di Napoli (la cui iconografia è spesso associata a un cavallo).

Ma c'è dell'altro: una vicenda legata a questo quadro che è in bilico tra storia e leggenda ma che nei secoli ha trovato ampia diffusione tra Campania e Salento. Narrano infatti le cronache che un giorno, il nostro Don Giovanni, visitando lo studio dello Spagnoletto, rimase abbagliato dalla bellezza di Maria Rosa, figlia maggiore del pittore. Dalla conoscenza al corteggiamento, il passo fu evidentemente breve: la fanciulla fu sedotta con promesse d'amore, lusinghe e ricchi regali e poi, nonostante la forte contrarietà del padre, condotta nel palazzo vicereale per abitarvi con il suo amante. Tuttavia l'idillio tra i due giovani non durò a lungo: Don Giovanni d'Austria, ripetendo una consuetudine tutta paterna, finì per abbandonare la povera Maria Rosa che a quel punto sarebbe stata rinchiusa in un monastero a Palermo.

Jusepe de Ribera - lo Spagnoletto - San Francesco riceve le stimmate - 1642- olio su tela - Patrimonio Nacional - Escorial Madrid


Deluso per la triste storia e dopo aver incolpato la moglie per non aver vigilato a sufficienza , lo Spagnoletto si sarebbe ritirato prima in una sua proprietà a Posillipo e poi a Gallipoli, dove fece perdere ogni traccia. In realtà sembra che le cose non andarono proprio in questo modo: Jusepe de Ribera morì a Napoli nel 1652 senza esservene mai allontanato e, come si legge dai certificati di morte, venne sepolto nella chiesa di S.Maria del Parto a Mergellina. Purtroppo le sue spoglie mortali furono perdute a causa dei restauri subiti dalla chiesa nelle epoche successive. Inoltre, in seguito, alcuni studiosi scoprirono che lo Spagnoletto aveva tre figlie ma nessuna di nome Maria Rosa.


Jusepe de Ribera - lo Spagnoletto - Giacobbe e il gregge di Labano - 1632 - olio su tela - Patrimonio Nacional - Escorial Madrid


Secondo la leggenda, Maria Rosa, avrebbe dato alla luce un figlio frutto dell'amore tra lei e Don Giovanni. Di ritorno a Napoli, in punto di morte, avrebbe lasciato tutti i suoi averi al fratello Antonio che, sfruttando la relazione della sorella col vicere, sarebbe stato nominato Governatore della Terra d'Otranto.

In quanto a Don Giovanni d'Austria, egli continuò la sua carriera militare combattendo tantissime battaglie. Morì, forse per avvelenamento, nel 1679.   

Jusepe de Ribera - lo Spagnoletto - San Girolamo penitente (particolare)- 1638 - olio su tela - Patrimonio Nacional - Escorial - Madrid


La tela esposta in occasione della mostra alle Scuderie del Quirinale, fa parte del Patrimonio Nacional del Palazzo Reale di Madrid. 


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