LIBRI: LEONARDO SCIASCIA E IL MISTERO DI ETTORE MAJORANA


                                                     

Dopo più di settantacinque anni il caso è ancora aperto. Un mistero italiano tuttora irrisolto e apparentemente senza soluzione.

Marzo 1938: Ettore Majorana sale sulla nave Napoli - Palermo. Ha appena espresso in due lettere il desiderio di farla finita con il mondo. Sembrerebbe una di quelle tante storie di cronaca nera in cui ti puoi imbattere con frequenza leggendo il giornale, ma il protagonista della vicenda non ha assolutamente nulla di ordinario.

A soli 32 anni, Ettore Majorana è infatti uno tra i fisici più geniali della sua generazione. Si è laureato con Enrico Fermi per poi entrare a far parte del suo staff nel laboratorio di Via Panisperna a Roma. Famose restano le sfide a colpi di calcoli impossibili ingaggiate con lo stesso Fermi assieme al quale lavora quasi quotidianamente per risolvere i problemi connessi con l'invenzione della bomba atomica. 


Ettore Majorana
                                                      

Majorana è però un personaggio solitario, riservato, spesso scontroso. Dotato di una sensibilità molto spiccata che lo porta a vivere in un mondo parallelo, quasi distaccato dai laboratori e degli esperimenti di fisica, verso i quali, contrariamente ai suoi colleghi dell'epoca, sembra nutrire molte, troppe apprensioni. L'aver compreso la distruttiva portata dell'atomica connessa ai regimi di Hitler e Mussolini probabilmente lo spaventa a morte e forse, dietro la sua improvvisa decisione di uscire di scena, potrebbe celarsi proprio l'incubo insormontabile di una devastazione nucleare della quale, in qualche modo, sarebbe tra i responsabili.

Ettore Majorana scompare nel nulla. Il suo corpo non verrà mai ritrovato, Di ipotesi ne sono state fatte molte: rapito dagli americani, rapito dai russi, fuggito in Sud America o vagabondo, sotto falso nome, nella sua Sicilia fino alla fine dei propri giorni. Nessuna di queste congetture ha mai fatto definitivamente luce su questa storia.

                                                       



"La scomparsa di Majorana" è il titolo di un breve racconto firmato Leonardo Sciascia, a mio parere uno tra i più grandi scrittori del nostro dopoguerra. A metà tra il reportage giornalistico e il romanzo giallo, Sciascia compie in realtà un'indagine nitida e rigorosa degli eventi legati alla scomparsa del fisico siciliano aprendo addirittura una nuova lettura della vicenda, grazie alla sensibilità e all'attenzione ai problemi morali e sociali del nostro paese che lo hanno contraddistinto in tutta la sua produzione letteraria.

Un libro non recente (1975) ma da leggere assolutamente tutto d'un fiato.

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