LA CHIESA DEI SS.NEREO ED ACHILLEO

 


La chiesa dei Ss. Nereo ed Achilleo sorge a pochi passi dalle Terme di Caracalla e non lontano dalle propaggini meridionali del colle Celio. Fin dalla seconda metà del IV secolo d.C., a questo sito è stato associato un luogo di culto conosciuto come Titulus Fasciolae. Esso, secondo la tradizione, avrebbe indicato il luogo in cui San Pietro, fuggendo dal Carcere Mamertino e da Roma per scampare al martirio, avrebbe perso un bendaggio al piede, appunto la fasciola.

Alla fine del VI secolo risale invece la prima menzione del Titulus Sanctorum Nerei et Achillei, martiri romani la cui storia consta di ben due tradizioni: la prima, acclarata da fonte diretta, proviene da un'epigrafe damasiana in otto esametri, parzialmente rinvenuta da GB De Rossi nella basilica del cimitero di Domitilla sull'Ardeatina - storicamente le epigrafi damasiane sono tra le fonti più attendibili dell'archeologia cristiana - in cui i due vengono ricordati come militari convertiti e martirizzati in un arco temporale che gli studiosi fissano non oltre le grandi persecuzioni del III secolo d.C.. La seconda tradizione si snoda invece attraverso la Passio Sanctorum Nerei et Achillei - le Passiones sono racconti delle vite dei martiri molto spesso romanzate e poco aderenti al dato storico - risalente al V-VI secolo circa, nella quale i due vengono ricordati come soldati eunuchi in servizio presso la corte di Flavia Domitilla, figlia dell'imperatore Vespasiano, e martirizzati, dopo un lungo esilio nell'isola di Ponza, assieme a quest'ultima.  


All'inizio del IX secolo, papa Leone III edificò una chiesa in prossimità dell'antico Titulus con l'obiettivo di traslarvi le reliquie dei martiri Nereo ed Achilleo. A questa fase risale il bellissimo mosaico dell'arco trionfale. Nel corso dei secoli, il luogo di culto conobbe una lunga fase di decadenza durata fino ai restauri effettuati per il Giubileo del 1475 da papa Sisto IV, in occasione dei quali venne riedificata nelle fattezze in cui la vediamo oggi. In occasione del Giubileo del 1600, il cardinale Cesare Baronio, diede vita ad un ulteriore restauro del luogo di culto arredando il presbiterio grazie al riutilizzo delle antiche suppellettili ed affrescando le pareti dell'edificio con la decorazione pittorica tutt'oggi esistente.

L'interno della chiesa è a tre navate divise da pilastri ottagonali che nel XV secolo sostituirono le colonne originali. La decorazione pittorica venne commissionata dal cardinal Baronio a Niccolò Circignani detto il Pomarancio anche se, curiosamente, la tela raffigurante Santa Domitilla assieme ai Santi Nereo ed Achilleo è opera di Cristoforo Roncalli anch'egli detto il Pomarancio. La facciata si apre su Viale delle Terme di Caracalla ed ha l'aspetto conferitole dai restauri di Sisto IV. Originariamente era decorata dagli affreschi di Girolamo Massei commissionati dal Baronio, oggi quasi totalmente cancellati. Il protiro marmoreo è coevo agli affreschi mentre il campanile risale al periodo barocco.   

Il mosaico dell'arco trionfale risalente all'inizio del IX secolo: da sinistra scena dell' Annunciazione. Al centro la Trasfigurazione del Cristo tra i Profeti Mosè, Elia e gli Apostoli Pietro,Giovanni e Giacomo prostrati ai suoi piedi. A destra la Vergine Θεοτόκος (Theotòkos - Genitrice di Dio) con Bambino. 

PARTICOLARI ICONOGRAFICI - Mi soffermo su alcuni particolari iconografici presenti nelle decorazioni della chiesa dei Ss. Nereo ed Achilleo. Il primo riguarda il mosaico di Leone III nel quale, relativamente alla scena dell'Annunciazione, la Vergine, accanto all'Arcangelo Gabriele,  è ritratta con la pancia visibilmente gonfia. Si tratta di una modalità iconografica tipica delle raffigurazioni medievali: l'arte era rivolta ad una popolazione per lo più analfabeta e doveva far capire, senza troppi sofismi, il messaggio che doveva trasmettere.

Il secondo si riferisce invece allo stile pittorico del Pomarancio (1530-1597), collocabile all'interno della corrente "manierista", le cui raffigurazioni cruente di martirio sono affini a quelle da lui stesso eseguite in Santo Stefano Rotondo. Si tratta di uno stile che riprende, nelle forme possenti dei personaggi raffigurati, nei colori e nell'architettura, gli esempi più tipici del Rinascimento anche se, i contenuti e i particolari cruenti, sono figli della stagione artistica post Concilio di Trento. In queste scene sembra inoltre già trasparire quell'atmosfera di tensione con cui l'arte di Caravaggio sovvertirà tutti i canoni dell'arte italiana.       
    
Cattedra Episcopale - scuola dei Vassalletto - XII-XIII secolo 

(particolare)XXVIII Omelia di papa Leone Magno scolpita sulla cattedra episcopale

Cattedra Episcopale - scuola dei Vassalletto - XII-XIII secolo

Cattedra Episcopale - scuola dei Vassalletto - XII-XIII secolo - (particolare) Leone


Ciborio, mosaico dell'arco trionfale e decorazioni absidali del Pomarancio

Basamento marmoreo di età Romana ai lati dell'altare con figura alata e festone - provenienza probabile Terme di Caracalla

(Particolare) Pluteo cosmatesco dell'altare maggiore 

(particolare) - Pavimento cosmatesco dell'altare maggiore

(particolare) - Pavimento cosmatesco dell'altare maggiore

(particolare) - Decorazione mosaicata cosmatesca su colonnina tortile del pulpito

Pomarancio - decorazione catino absidale - in alto croce gemmata circondata da martiri - in basso - papa Leone pronuncia l'omelia

(particolare) - Pomarancio - affresco catino absidale - Papa Leone pronuncia l'omelia

(particolare) - Pomarancio - affresco catino absidale 

Affreschi navata laterale - Pomarancio - scena dal Martirologio Romano

Affreschi navata laterale - Pomarancio - martirio di Giacomo Minore - NB: Le scene di martirio delle navate laterali sono molto cruente nel tipico stile della Controriforma come in Santo Stefano Rotondo

Affreschi navata laterale - Pomarancio - (particolare) martirio di Giacomo Minore

Affreschi navata laterale - Pomarancio - martirio di San Bartolomeo

Affreschi navata laterale - Pomarancio - martirio di San Giovanni Evangelista

Ciborio

Organo positivo attribuito all'austriaco Johann Conrad Werle risalente al 1760 circa

Dettaglio dell'organo

Pilastro ottagonale del XVsecolo

Affreschi navata laterale - Pomarancio - martirio di San Matteo
Lastra marmorea di Baccio Aldobrandini

 Pomarancio - angelo dipinto sopra ai capitelli della navata centrale

Pomarancio - angeli dipinti sopra ai capitelli della navata centrale; (sotto l'ambone medievale) urna in porfido proveniente dall'antica chiesa paleocristiana

Altare e ciborio
Ciborio (particolare)

Altare (particolare) della lavorazione cosmatesca

Ciborio

Pomarancio - fondo navata laterale destra - Martirio di San Paolo - NB: Lo sfondo con Porta San Paolo e la Piramide Cestia a chiudere la quinta della via Ostiense

Facciata esterna della chiesa su Viale delle Terme di Caracalla - si intravedono le decorazioni geometriche opera di Girolamo Massei - inizio XVII secolo - oggi del tutto quasi cancellate













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