IL TRENO DI PIO IX (VIDEO + FOTO)


Contrariamente al suo predecessore Gregorio XVI, Giovanni Maria Mastai Ferretti, salito al soglio pontificio nel 1846 col nome di Pio IX, fu immediatamente consapevole delle potenzialità che lo sviluppo della rete ferrata avrebbe portato sul territorio dell'allora Stato Pontificio. Venne così disposta la costruzione di alcune linee ferroviarie in modo da collegare Roma coi principali centri dello stato. Questi vagoni, di fabbricazione francese, sono i più antichi mezzi ferroviari ancora esistenti in Italia. Il primo viaggio effettuato dal treno pontificio avvenne nel 1859. La tratta fu quella compresa tra la stazione di Porta Maggiore e la stazione di Cecchina (Albano). Dopo il 1870 il treno venne accantonato a Civitavecchia e successivamente a Roma Termini. Restaurato nel 1911, venne trasferito nel 1930 all'interno del neonato Museo di Roma prima in via dei Cerchi e nel 1950 a Palazzo Braschi. Attualmente si trova nel Museo Centrale Montemartini di Via Ostiense. 
 
Stemma Mastai Ferretti

Carrozza scoperta con balconata in ferro dorato, una sorta di Loggia delle Benedizioni in movimento. Sulla destra si intravede anche un trono pontificio da viaggio  

Bellissima la decorazione dei vagoni e le lampade

Frase proveniente dall''oracolo di Isaia poi ripreso dal Vangelo di Luca: "Le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie spianate". La scritta campeggia sulla carrozza detta "Cappella" decorata con meravigliosi angeli a cariatide.

La carrozza "Cappella" era utilizzata come ambiente privato di preghiera del papa. Il soffitto è affrescato in stile purista da Jean Leon Gerome 

Iscrizione PPIX - Pivs Papa IX

Stemma Mastai Ferretti retto lateralmente da due angeli  con tiara e chiavi decussate. Dipinta su supporto ligneo, questa decorazione era posta in resta alla locomotiva e sullo stesso vi erano diversi supporti per le bandiere 

Jean Leon JEROME - La Vergine e il Bambino; Il Buon Pastore (1856-1858) - olio su lega e ferro - I tondi erano appesi alle pareti del vagone Cappella ed erano riservati alle pratiche devozionali private del papa




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