MOSTRE: QUANTO ERA "AVANTI" PLAUTILLA BRICCI?


Sono andato a visitare l'esposizione "Una rivoluzione silenziosa. Plautilla Bricci pittrice e architettrice" in programma alla Galleria Corsini fino al 19 Aprile. Esposizione molto interessante che getta una luce sull'attività artistica dell'unica architetta vissuta prima dell'Era Industriale. Figlia di Giovanni Bricci (1579-1645), artista poliedrico, Plautilla (1616 - post 1690), in maniera differente da quanto fece Orazio Gentileschi con Artemisia, venne formata verso il genere pittorico devozionale, destinata a vivere in uno stato virginale permanente.   


Instradata dal padre, già pittore nell'ambito del Cavalier D'Arpino, nel mondo artistico di Roma, fu l'abate Elpidio Benedetti (1610-1690) a sostenere per tutta la vita le doti di pittrice e di architetta fino ad offrirle la possibilità di esercitare pubblicamente la propria arte. Benedetti era un uomo di vasta cultura: disegnatore e mercante d'arte, era cresciuto nella bottega del padre Andrea, ricamatore papale, imparando il mestiere ed accedendo alle elevate committenze connesse con l'attività del genitore. Famoso organizzatore di feste, era riuscito a divenire servitore del Cardinale Mazzarino e agente del re di Francia. Probabilmente mediò l'esecuzione del ritratto del cardinale eseguito da Pietro da Cortona e, nel 1657, lavorò assieme a Plautilla ai progetti del monumento funebre che Mazzarino voleva innalzare a Parigi. Furono previsti due progetti: uno "posato al muro" e l'altro "isolato" e nonostante fossero attribuiti al Benedetti, dietro di essi vi era la mano di Plautilla.
     


Nel 1675, una cronaca dettagliata riporta che la Compagnia della Misericordia di Poggio Mirteto saldò la "Signora Plautilla Briccia" per uno stendardo professionale, dedicato alla nascita e al martirio di San Giovanni Battista, protettore della Compagnia. Plautilla adeguò il suo stile alle istanze classiciste maturate nel circolo del Benedetti, originario di Poggio Mirteto, il quale fu intermediario dell'opera.
 








La collaborazione tra Plautilla Bricci ed Elpidio Benedetti riguardò anche un progetto molto ambizioso: la sistemazione in scalinata monumentale del pendio del monte Pincio. Nel 1660 i due, forti dell'appoggio del Cardinale Mazzarino, si inserirono nella contesa tra architetti per aggiudicarsi l'importantissima commissione ma papa Alessandro VII non avallò mai alcun tipo di progetto, probabilmente per non concedere troppo spazio all'autocelebrazione di Luigi XIV che avrebbe avuto luogo con questo grandioso intervento architettonico in prossimità dell'Accademia di Francia. Quindi, nonostante Benedetti sponsorizzò per tutta la vita il disegno presso le autorità francesi, esso rimase nel cassetto. Nel 1662, morto Mazzarino, sul pendio di Trinità dei Monti,  venne invece realizzato un impianto scenografico per celebrare la nascita del figlio del Re Sole per opera di Bernini e di Johann Paul Schor (foto sopra).
    


Nel 1640 Plautilla Bricci dipinse la Regina del Monte Carmelo per una cappella oggi non più esistente di Santa Maria in Montesanto. L'attribuzione del dipinto, una madonna con bambino, è data da una dettagliata cronaca manoscritta incollata sul retro dell'opera. Secondo essa, Plautilla, nel realizzare il dipinto, si sarebbe accorta di aver commesso alcuni errori nell'ombreggiatura del volto della Vergine in quanto non aveva molta confidenza nel dipingere opere di grandi dimensioni. Un giorno, sempre secondo questo racconto, l'artista tornando a lavorare sul dipinto lo trovò miracolosamente cambiato, senza più alcun errore. L'etichetta ci notizia che a seguito di questo episodio, Plautilla, già vivente in stato virginale, fece voto di castità, il quale le garantì una libertà di azione e di perfezionamento artistico che poche altre donne della sua epoca, destinate al matrimonio o al convento, potevano sfruttare. Lo stile del dipinto è volutamente arcaicizzante, quasi a ricordo delle Madonne con Bambino medievali o non dipinti da mano umana su cui aleggia ancora oggi l'aura miracolosa. 
  


La pubblica consacrazione di Plautilla Bricci pittrice giunse quando l'artista era ormai cinquantenne: un'opera molto importante è rappresentata dalla lunetta a tempera raffigurante la Presentazione del Sacro Cuore di Gesù all'Eterno Padre (1669-1674), destinata al complesso del Laterano. L'opera è firmata a nome di "Plautilla Briccia romana" e, assieme alla Madonna del Rosario, eseguita per il duomo di Poggio Mirteto tra il 1683 e il 1687, riflette nello stile un cortonismo di fondo al quale l'artista rimase sempre affezionata. Questo dipinto rappresenta l'ultima opera pittorica oggi conosciuta di Plautilla.
 

















Ma la realizzazione più famosa di Plautilla Bricci fu il progetto della villa "Il Vascello" o Villa Benedetta, ubicata fuori Porta San Pancrazio, la cui commissione fu ottenuta ancora una volta grazie alla mediazione di Elpidio Benedetti. I lavori iniziarono nel 1663 e la villa, somigliante "a un Vascello sopra uno scoglio", fu celebratissima fino al 1849, quando venne distrutta dalle cannonate dell'esercito francese durante la battaglia del Gianicolo






















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