IL S.MATTEO E L'ANGELO DEL COBAERT A CONFRONTO COL CARAVAGGIO




Nella chiesa della Trinità dei Pellegrini si trova il gruppo scultoreo del San Matteo e l'Angelo opera di Giacomo Cobaert detto Copè il Fiammingo, il quale ha una storia che merita davvero di essere raccontata. In realtà la vicenda inizia nella chiesa di San Luigi dei Francesi, all'interno della Cappella Contarelli. Nel 1565 il cardinale Contarelli acquistò per se l'omonima cappella e ne affidò la decorazione a Gerolamo Muziano. Vent'anni dopo, però, il prelato morì senza che l'opera venisse portata a compimento. Nel testamento del cardinale si incaricò quindi di affidare allo scultore fiammingo Giacomo Cobaert un gruppo scultoreo raffigurante San Matteo e l'angelo da porre sull'altare. Si narra che il Cobaert avesse fama di grande lentezza nel realizzare le proprie opere ed, effettivamente, la voce sembrerebbe trovare conferma nel fatto che dopo sei anni, nel 1591, la statua non fosse ancora stata ultimata. Venne quindi contattato il Cavalier d'Arpino, che aveva appena terminato la decorazione pittorica della volta al quale vennero affidate tre opere: due per le pareti laterali e una per l'altare. 


Nel 1599 la cappella Contarelli iniziò a svolgere la propria funzione ma nè le tele erano state ancora realizzate, nè Cobaert aveva terminato la propria scultura in quanto mancava ancora l'angelo. I rettori di San Luigi dei Francesi ricorsero così a Caravaggio, che invece era noto per la rapidità di esecuzione, e gli commissionarono le due tele laterali le quali vennero addirittura eseguite nel giro di un anno (la vocazione di San Matteo e il martirio di San Matteo). Nel 1602 quando oramai non c'era più alcuna speranza di vedere terminato il San Matteo di Cobaert, quest'ultimo venne spostato nella chiesa della Trinità dei Pellegrini dove rimase incompiuto. Il gruppo venne infatti terminato da Pompeo Ferrucci che scolpì l'angelo. La differenza stilistica tra i due soggetti è visibile: da un lato San Matteo scarno ed inquieto, dall'altro l'angelo leggero ed elegante



Nel frattempo a San Luigi dei Francesi fu commissionata a Caravaggio anche la pala d'altare e il Merisi realizzò la prima versione del San Matteo e l'Angelo, quello con la gamba accavallata e con i rozzi piedi nudi in primo piano, il quale venne bocciato dai committenti in quanto irrispettoso. La tela non venne distrutta, venendo acquistata dal Marchese Giustiniani (mentore del pittore) i cui eredi lo venderono al Kaiser Museum di Berlino nel 1815. Rimasta in Germania, la tela andò distrutta nel 1945 durante i bombardamenti alleati sulla capitale tedesca. 










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