GLI HORTI SALLUSTIANI





Gli Horti Sallustiani rappresentano un tesoro quasi nascosto della Roma odierna. Ma prima di iniziare il discorso su questo sito archeologico così affascinante, rispondiamo a qualche fondamentale domanda relativa allo stesso.

Cosa volevano intendere i Romani col termine Horti?
Con il termine Horti, gli antichi Romani erano soliti definire delle ricche domus comprensive di un grande giardino, edificate all'interno della cerchia muraria urbana ma al tempo stesso in aree suburbane. Qui, i proprietari delle stesse, generalmente di ceto agiato, si dedicavano all'otium, vivendo in un habitat bucolico e sereno pur senza allontanarsi dalla città. In queste aree, la vegetazione, spesso lavorata secondo forme geometriche, rivestiva la parte più importante e, nel verde, ci si poteva imbattere in porticati, fontane, ninfei, piccoli impianti termali e, naturalmente, sculture che molto spesso erano copie di originali greci molto famosi.




Chi era Sallustio?
Caio Sallustio Crispo era un famoso storico (i suoi testi si studiano e si traducono ancora oggi nei licei) e senatore vissuto nel corso del I secolo a.C. Governatore dell'Africa Nova per conto di Giulio Cesare, nel 44 a.C. circa si fece costruire una sontuosa dimora, imitando ciò che il console Lucullo aveva in precedenza fatto sul Pincio, i cosiddetti Horti Sallustiani.

Dove si trovavano gli Horti Sallustiani?
Gli Horti di Sallustio coprivano una vasta zona suburbana posta nella zona nord-ovest di Roma e compresa tra i colli Viminale, Quirinale e Campo Marzio. Il loro perimetro era compreso più o meno tra la Porta Salara e la Porta Pinciana e i giardini si sviluppavano su tre terrazze verso l'attuale rione Ludovisi. Il cuore pulsante del complesso, che conobbe un importante opera di restauro durante l'epoca adrianea e del quale possiamo ancora oggi ammirarne le fattezze, si trovava in una stretta valle digradante verso il centro della città. Da qui era possibile godere di un'incredibile panorama sull'Urbe. Il complesso conobbe la propria fine nell'anno 410 quando venne distrutto e saccheggiato delle proprie ricchezze dai Goti di Alarico, appena entrati dalla Porta Salara. La valle in questione conobbe una radicale trasformazione dopo il 1870 quando, con il nuovo Piano Regolatore di Roma Capitale d'Italia, le zone agresti che si trovavano sull'area degli Horti Sallustiani vennero edificate con palazzi moderni. Questa operazione comportò un rialzamento del livello stradale di circa 14 metri. Per questo motivo oggi possiamo ammirare il grande padiglione di epoca adrianea (II secolo d.C.) dall'alto del "recinto" che si apre in Piazza Sallustio.




Cosa rimane oggi degli Horti Sallustiani?
Prima di tutto è bene specificare che gli Horti di Sallustio non appartennero solamente al noto storico. Dopo la morte dello stesso nel 36 a.C., la proprietà passò dagli eredi all'imperatore Augusto che si dice vi soggiornasse spesso per godere di qualche ora di relax lontano dai problemi di palazzo. Successivamente il complesso entrò a far parte del demanio imperiale e divenne meta preferita di Vespasiano, Nerva (che qui morì), Adriano, il quale effettuò un radicale restauro del complesso ed Aureliano, che dotò gli Horti di un lunghissimo portico pavimentato, il "Porticus Miliariensis" che si estendeva per mille passi (300 metri) lungo l'attuale via Venti Settembre.





Il cuore della struttura che ancora oggi possiamo ammirare è il padiglione risalente all'impero di Adriano (gli studiosi ipotizzano che fu progettato dall'imperatore stesso) che consta di una grande sala circolare di circa 11,20 m di diametro e 13,30 circa di altezza. La cupola era coperta da una cupola a spicchi con alternanza tra concavi e pieni, motivo architettonico presente anche nel celeberrimo Canopo di Villa Adriana (vedi le foto qui). Nelle pareti si aprivano tre nicchie per lato, due delle quali conducevano a dei ninfei laterali. Il pavimento era con molta probabilità in marmo mentre per le pareti e la cupola si ipotizza una decorazione a stucco. Dalla grande sala circolare, un vestibolo conduce in un ambiente rettangolare sulla cui parete di fondo si trova una nicchia.




Altri ambienti e una scala per i piani superiori sono presenti sul lato nord della sala circolare mentre a sud si trova un ambiente semicoperto diviso in tramezzi sui quali ancora oggi possiamo ammirare alcune tracce di pitture parietali oltre a delle tessere di mosaico bianche e nere. Nella parte che si trova dietro questa struttura, quasi nascosta, è possibile notare una specie di insula destinata probabilmente agli alloggi e al transito della servitù che non doveva essere vista da chi era invitato a frequentare questa nobile dimora, il cui uso, oltre all'otium, era forse destinato anche a riunioni conviviali tra intellettuali. La facciata dell'emiciclo è stata restaurata nel XIX secolo. Affacciandoci sugli scavi da Piazza Sallustio è ancora possibile notare come la valle scendesse in maniera ripida verso il centro dell'Urbe. 




Ritrovamenti archeologici negli Horti Sallustiani

Nel perimetro degli Horti Sallustiani furono rinvenute molte opere d'arte, oggi sparse in vari musei italiani e stranieri, che ci testimoniano la ricchezza e l'importanza di questo sito.
Tra i tanti reperti ricordiamo l'obelisco Sallustiano, che si trova davanti a Trinità dei Monti, il Trono Ludovisi oltre alla statua celeberrima del Galata Morente oggi ai Musei Capitolini.




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