CARAVAGGIO - SALOME'




🎨  L'episodio di Salomè è rappresentato in due tele oggi concordemente attribuite dalla critica a Caravaggio. La datazione di entrambe le opere può essere compresa tra il 1608 e il 1610, durante il secondo periodo napoletano, poco prima del fatale viaggio verso Roma nel corso del quale il pittore muore. Il quadro in questione è conservato nel Palazzo Reale di Madrid ed è posteriore alla tela, comunque coeva, che si trova presso la National Gallery di Londra 

 Salomè, figlia di Erodiade, fu una principessa Giudaica probabilmente vissuta nel I secolo d.C. Si tratta di una figura che la tradizione pone in connessione con il martirio di San Giovanni Battista. E' menzionata nei vangeli di Marco e di Matteo e nelle Antiquitates Iudaicae di Giuseppe Flavio. Cresciuta con la madre Erodiade, Salomè la seguì quando andò a convivere con il tetrarca della Galilea Erode Antipa. Il Vangelo di Marco riporta che: "La figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle tutto quello che avesse domandato. Ed essa, istigata dalla madre, disse: "Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista…“  



📚 Risponendo comunque ad una provocazione della madre Erodiade, Salomè chiede di avere la testa di Giovanni Battista su un piatto, forse per non sporcarsi le mani o magari terrorizzata dal solo pensiero di toccare il macabro oggetto. Il piatto è quindi tradizionalmente l'attributo distintivo di Salomè nella maggior parte delle iconografie che la riguardano.



🔎 Già osservando il dipinto per la prima volta, si intuisce come ci si trovi di fronte a una scena di un'intensa complessità psicologica, non semplice da interpretare. Dalla consueta oscurità caravaggesca, emergono tre figure: Salomè (a sinistra), una vecchia megera e il carnefice che ha appena decapitato il Battista, la cui testa si trova sul tradizionale piatto retto dalla principessa.  Un'interessante lettura della tela è, tra le altre, quella proposta da John T. Spike, specialmente se messa in relazione alla Salomè di Londra, molto più carnale nei tratti e molto più legata alla figura centrale e fisionomicamente marcata del carnefice.

La "Salomè" della National Gallery di Londra - la figura del carnefice riveste un ruolo centrale all'interno dello schema compositivo. La giovane donna, quasi inorridita, fugge lo sguardo dalla testa del Battista. La vecchia megera incrocia le mani sotto al mento, in un gesto di dolore e compassione. La stesura appare veloce e sommaria rispetto alla Salomè di Madrid.

La "Salomè" della National Gallery di Londra - i tratti del carnefice sono marcati, molto realistici. Probabilmente lo stesso modello posò anche nel ruolo di uno degli aguzzini del "Cristo alla Colonna"      


Probabilmente nella tela di Madrid, evidentemente successiva a quella di Londra, Caravaggio, fedele alle tematiche legate al sesso e alla violenza, ha però portato avanti, perfezionandolo, il discorso riguardante il pathos psicologico che permea il quadro. Il boia è raffigurato di spalle ma adesso è un giovane atletico ( i muscoli sono ancora tesi dopo aver decapitato il Battista), quasi svogliato e immerso nell'ombra. La sua mano impugna ancora la spada andando a formare una croce ideale sopra la testa che si trova nel piatto. 




Poi ci sono le due donne: Salomè regge il piatto con la testa di San Giovanni Battista. E' lievemente sorridente, ci guarda in maniera quasi seducente trovandosi tra la luce e l'ombra, in sospeso tra il sacro e il profano. Sulla spalla destra scende il drappo rosso come il sangue del martirio. Le sue vesti, da cortigiana romana, ribadiscono lo struggente contrasto tra sacro e profano: un seno è velato mentre l'altro lato del corpetto è lasciato volutamente in disordine. La testa della vecchia megera sale dalle spalle della giovane: è il volto di una donna rugosa e perfida, quasi spettrale. Il gioco delle ombre profonde fa in modo da suscitarci l'impressione che le due teste appartengano allo stesso corpo. Come afferma Spike, una sorta di Giano-Bifronte in cui la sensualità della donna giovane nasconde, in realtà, una testa mortifera proprio come la sua anima.   

  

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