MERAVIGLIE DEL MUSEO BARRACCO

Sito del museo Giovanni Barracco: http://www.museobarracco.it/



1-2- Testa del faraone Sethi I (XIX dinastia, 1289-1278 a.C.) con la corona azzurra. Riutilizzata come materiale da costruzione nel castello Savelli di Grottaferrata.


3 - Statua di Bes (I sec. d.C.) - Le immagini di Bes sono estremamente diffuse in Egitto in quanto, benché si tratti di una divinità secondaria, il dio è particolarmente venerato nel culto popolare. La sua funzione principale è quella magica, il suo aspetto mostruoso e le armi che reca in mano non hanno altro scopo che spaventare gli spiriti maligni. Ma è soprattutto a partire dal Medio Regno che la sua sfera di protezione si concentra soprattutto su aspetti particolarmente cari al culto privato come la casa, la fertilità, il matrimonio o il parto. Nel mondo romano è spesso collegato al culto di Iside.
 Bes viene spesso rappresentato come un nano dal volto distorto da una smorfia, ad esempio mentre mostra la lingua. Poteva portare sul capo una corona di piume, mentre le orecchie, la coda e la criniera richiamano il leone. Nelle mani tiene spesso un corta spada e il Sa (il nodo della fortuna).





5 - Cagna ferita (fine IV sec a.C.)“Ai nostri giorni abbiamo visto in Campidoglio(…) nella cella di Giunone, una cagna di bronzo che lecca la sua ferita; il mirabile spettacolo del monumento e la sua naturalezza veristica –non si distingueva da un cane vero- non solo appare dal fatto di essere stata dedicata in quel luogo, ma anche dalla tremenda cauzione di salvaguardia: fu stabilito con pubblico decreto che i custodi ne rispondessero con la vita, dal momento che nessuna somma sembrava sufficiente…” (Plinio,  Storia Naturale XXXIV, 38). La piccola scultura del Museo Barracco, firmata dall’artista Sopatros, è probabilmente la copia in marmo dell’originale in bronzo creato da Lisippo e visto da Plinio.





Ecclesia Romana (1198-1216) l frammento di mosaico a fondo oro, rappresenta l’Ecclesia Romana (Chiesa di Roma) con il capo coperto da una ricca corona gemmata. Esso deriva dalla primitiva decorazione del fascione inferiore dell’abside di S.Pietro, realizzata sotto il pontificato di Innocenzo III (1198-1216) e distrutta nel 1582 all’epoca dei grandi lavori per il rifacimento della basilica






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