STRUTTURE IDRAULICHE NEL PARCO DELLA CAFFARELLA




Il Parco della Caffarella può essere definito un tesoro nel cuore della nostra città sia dal punto di vista naturalistico che da quello strettamente archeologico.
In questo e nei prossimi post, presento tre testimonianze del secolare rapporto tra acqua (oltre all'Almone nel parco sono presenti diversi corsi d'acqua) e archeologia.

La prima testimonianza è rappresentata dalla cosiddetta Cisterna Monumentale, un grande serbatoio risalente alla prima età imperiale romana che probabilmente sorgeva sotto il sito di una villa romana posta su una scarpata naturale e che dominava la vallata sottostante, nei pressi dell'odierna via Bitinia.


Il monumento funge anche da sostruzione alla scarpata ed è munito di otto speroni sul fronte a valle. Le dimensioni della cisterna sono notevoli: 8 metri di altezza per una superficie misurante 37x12 metri. La pianta è rettangolare ed è articolata in due navate longitudinali coperte da volta a botte, comunicanti da cinque aperture ad arco aperte nel muro divisorio e due navate perpendicolari sui lati brevi. Con molta probabilità si trattava di un serbatoio a camere parallele comunicanti e si pensa potesse contenere 1500 metri cubi di acqua, che veniva forse utilizzata per servire altre ville che sorgevano nelle adiacenze.
Degne di nota sono le pareti in cocciopesto e la botola da cui dovevano probabilmente calarsi gli addetti alla manutenzione della cisterna stessa.



Un'altra cisterna presente all'interno del Parco della Caffarella è la cosiddetta "Cisterna Fienile", un ambiente a pianta rettangolare di m. 14x5.5 circa, costruito con laterizi di reimpiego e materiali moderni ma impostato sulla vasca di una struttura romana idraulica in opera cementizia composta da scaglie di lava basaltica, risalente a un periodo compreso tra l'età repubblicana e la prima età imperiale.
Il suo appellativo deriva dal fatto per cui, tra '800 e '900, venne trasformata in fienile dai Torlonia, i quali vi aggiunsero anche un piano superiore in cui veniva depositato il foraggio secco.
Purtroppo l'edificio ha subìto un crollo nel 2011 che lo ha letteralmente scoperchiato. Oggi, dopo un lungo e faticoso restauro realizzato in collaborazione dalle due Soprintendenze, è stato recuperato e se ne possono ammirare le fasi di costruzione.




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