VILLA GREGORIANA E IL ROMANTICISMO CHE NON TI ASPETTI


                                               


A papa Grigorio je volevo bene, perchè me dava er gusto de potenne dì male (G.G.Belli)

Leggendo i sonetti del Belli, è evidente come la silhouette di papa Gregorio XVI, ovvero il bersaglio preferito di tutta la produzione del poeta, risulti ancora oggi essere di una nitidezza inscalfibile: un vecchio oscurantista, un lento e pesante manovratore delle leve del potere quasi incurante delle sorti dei propri sudditi, un veneto beone ed ignorante che si distingueva soltanto per le dimensioni del suo naso, insomma una figura che tende ad incarnare al meglio il declino irreversibile di uno Stato Pontificio avviato verso il 1870 e quindi verso il definitivo collasso.



Eppure quella dichiarazione d'affetto da parte del cantore romanesco verso quel pontefice decadente, che comunque tanta fortuna portò ai suoi versi taglienti, deve nascondere per forza di cose una verità leggermente alterata. Vero è che Gregorio XVI non fu un papa nè tra i più attivi nè tra i più amati, ma probabilmente i fervori risorgimentali che si abbatterono sul suo trono e che, successivamente, fecero cadere quello di Pio IX, distorsero volutamente i contorni del suo profilo che, in questo modo, ci è stato tramandato come flaccido, retrogrado e insipido all'inverosimile.



Questa introduzione su papa Cappellari serve a spiegare la piacevole sensazione di stupore che si prova entrando nella Villa Gregoriana di Tivoli, restaurata e curata in maniera impeccabile dalla mano del FAI. Il particolare ambiente del sito venne creato a causa di una necessità reale quanto drammatica: cercare di governare la forza delle acque del fiume Aniene a monte della grande cascata che si trovava a ridosso dell'antico centro di Tivoli. Nel Novembre del 1826, dopo giorni e giorni di piogge torrenziali, il fiume ruppe le rive dando vita ad una catastrofica alluvione che cancellò di colpo buona parte della città tiburtina provocando vittime e distruzioni.



Rimasto colpito da quanto era avvenuto qualche anno prima, papa Gregorio, nel 1832 decise di porre mano al problema delle alluvioni tiburtine dando ordine di risistemare tutta l'area adiacente a Tivoli creando un vero e proprio parco naturale, la futura villa Gregoriana. Per fare questo si affidò all'ingegner Clemente Folchi e alla sapienza del cardinal Rivarola, che ad oggi può essere considerato il vero direttore dei lavori.



Folchi decise di deviare il corso dell'Aniene creando due trafori nel monte Catillo che servivano ad incanalare le acque del fiume, a renderle docili e, al tempo stesso, a ricreare la cascata in una posizione che mai più avrebbe potuto recare danno a Tivoli. I lavori, considerati per l'epoca di una difficoltà estrema (venne addirittura usata la dinamite per bucare la roccia), si protrassero fino al 1835, anno in cui venne creato il nuovo salto del fiume di circa 120 metri, il secondo in Italia dopo la Cascata delle Marmore.



Contemporaneamente il cardinal Rivarola si dedicò all'edificazione del parco naturale che, per la prima volta in Italia, fu destinato ad uso pubblico. Il prelato catalogò e studiò personalmente tutta la flora dell'ambiente tiburtino che venne collocata lungo un percorso il quale, ancora oggi si snoda tra cascate e panorami mozzafiato, fino a culminare nell'arrivo presso il tempio di Vesta. Un percorso che all'epoca colpì la sensibilità di chiunque scendesse in Italia per fare il Grand Tour e che rese la Villa Gregoriana un punto d'interesse obbligato. Un luogo che ancora oggi ha conservato lo spirito romantico dei propri tempi.



Se oggi la Villa Gregoriana conserva intatto il fascino ottocentesco lo dobbiamo essenzialmente all'opera di recupero del FAI, che ha riportato il sito al suo splendore originario sottraendolo dal degrado in cui ha versato per più di quarant'anni.



La bellezza e la suggestione di Villa Gregoriana non sono riproducibili, a mio parere, con nessun mezzo fotografico. Obbligatoria, pertanto, la visita. Tuttavia, come piccolo supporto per poter comprendere meglio il valore del sito, posto questi due micro filmati della Grande Cascata e della Valle dell'Inferno.





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