CANOVA - IL MONUMENTO DI PAPA CLEMENTE XIV



Il monumento di papa Clemente XIV, ubicato nella basilica dei Ss. Apostoli, si distingue per una finissima sintesi tra scultura e architettura. In alto è posta la maestosa raffigurazione del pontefice con il braccio destro sollevato in un gesto ammonitorio, severo.




Sotto di lui, tra le agili linee neoclassiche di tutto il gruppo,si trovano le raffigurazioni della Temperanza, china sul sarcofago con il volto quieto e rassegnato, e dell'Umiltà, posta a destra più in basso, con il capo chino, ripiegata su se stessa, e le braccia intrecciate sul grembo, in un atteggiamento di contrita riflessione. Una composizione non classica dal punto di vista geometrico, non simmetrica ma innovativa e, soprattutto, perfettamente equilibrata, in conformità agli ideali di nobile semplicità e quieta grandezza esplicati dal Winckelmann. Infatti qui non ritroviamo più le caratteristiche barocche presenti nei monumenti funerari dei pontefici del Seicento e del Settecento. 

Pertanto niente più panneggi agitati, niente più marmi policromi, simmetria compositiva e giochi di luce. Canova scelse di realizzare il complesso scultoreo utilizzando solamente lumachella (marmo rosato) per la cattedra pontificale e marmo di Carrara bianco per le tre statue ed il basamento. A dirla tutta, però, una ripresa del passato è presente e consiste nello sfruttare il vano della porta che immette nella sacrestia, ingresso che esisteva prima della realizzazione del monumento e che Canova, forse tenendo presente il monumento funerario di Alessandro VII del Bernini, integrò nel complesso conferendogli il ruolo di elemento centrale e di passaggio simbolico tra la vita terrena e quella ultraterrena. 




Lorenzo Ganganelli, nativo di Sant’Arcangelo di Romagna, è stato papa con il nome di Clemente XIV dal 1769 al 1774. La decisione più importante presa da questo pontefice è stata la soppressione dell’Ordine dei Gesuiti nel 1773. In quell'epoca, i Gesuiti detenevano quasi il monopolio dell’educazione dei giovani grazie ai numerosissimi collegi che essi avevano fondato a partire dalla metà del Cinquecento in tutta Europa. L’ordine era considerato anche tra i più ricchi, e la prospettiva di incamerarne i beni era considerato un obiettivo condiviso da molti regnanti europei. In precedenza Clemente XIII riuscì ad arginare i tentativi di soppressione dell’ordine. Ma, al contrario, Clemente XIV ne fece invece una sua questione programmatica riuscendo a divenire papa proprio sulla base di questo obiettivo da perseguire.


La realizzazione del monumento, che nella Città Eterna schiuse le porte della fama allo scultore veneto, venne portata a compimento tra il 1783 e il 1787. Esso era stato commissionato da Carlo Giorgi, un mercante vicino alla cerchia di papa Ganganelli, il cui nome compare assieme a quello di Antonio Canova sul basamento. Probabilmente, da come riportano le fonti, il massiccio uso del trapano causò allo scultore una malformazione alle mani.

Infine una curiosità: il monumento non è mai stato occupato dalle spoglie mortali di papa Ganganelli che, invece, riposano in un umile sepolcro murato in prossimità del complesso scultoreo, riconoscibile da una semplice lapide che vi si trova apposta.




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